PERIODO TRANSITORIO

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PERIODO TRANSITORIO
Il periodo transitorio va dalla conclusione del campionato alla effettiva ripresa della prossima stagione ( fine Agosto 20017 ).
Durante tale periodo ci sono squadre che non svolgono alcun lavoro, altre invece si impegnano con serietà ad un lavoro programmato.
La nostra esperienza ci fa affermare che, se tale periodo viene utilizzato in modo corretto, può rivelarsi particolarmente importante per le stagioni a venire, specie se, focalizzando l’attenzione su aspetti pregressi trascurati, si vanno a migliorare quegli atteggiamenti tecnici carenti sia individuali che di squadra.
Alcuni di voi, ricorderanno che almeno in due circostanze durante il periodo transitorio, si costruirono anche strategicamente le stagioni successive. In entrambi i casi furono stagioni decisamente appaganti in termini di risultati e posso dire senza ombra di dubbio che se siamo qui, molto lo dobbiamo a quel lavoro estivo.
Dunque per noi la fase di transizione vista anche la notevole durata, non può essere considerata un semplice stacco temporale oppure una linea netta di demarcazione tra una disciplina indoor ed un’altra, ma va gestita seppure a bassa intensità, fino alla ripresa dell’attività agonistica.
In genere l’autogestione dell’atleta su indicazioni tecniche della società o dell’allenatore, il più delle volte non funziona o è inadatto in quanto, alla ripresa dell’ attività ci sono regolarmente tantissimi problemi da risolvere.
Attività alternative come il beach volley, il tennis, il basket non sarebbero male, se gestite con dei periodi di scarico. L’agonismo è stressante e si rischia di arrivare all’inizio della stagione indoor successiva stanchi e con problemi fisici.
Il beach volley ad esempio, sviluppa molto bene alcune qualità fisiche come le capacità anaerobiche ed il recupero, ma è insufficiente come allenamento tendineo a causa della superficie di gioco che non restituisce il lavoro elastico ( importantissimo per un pallavolista ).
Ecco la necessità di una seria programmazione senza trascurare il fatto non secondario che il periodo transitorio sancisce anche l’inizio dell’eventuale inserimento in rosa di giocatori in prova.

ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE PER UNA PIANIFICAZIONE CORRETTA

1. Recupero dl infortuni e miglioramento di punti deboli
Il primo obiettivo per qualsiasi atleta è quello di recuperare fisicamente da un infortunio o ripristinare
la completa funzionalità di una articolazione che ha generato problemi durante la stagione.
Il recupero degli infortuni è un requisito essenziale prima della ripresa di ogni attività.
Un bravo pallavolista non dovrebbe accontentarsi del solo mantenimento fisico, ma adoperarsi per
migliorare durante la lunga pausa estiva eventuali punti deboli. Una muscolatura sotto livello di
forza o resistenza attraverso un buon programma di potenziamento può rafforzarsi fino a fornire la
giusta protezione articolare

2. Mantenimento delle qualità fisiche
Il mantenimento delle qualità fisiche deve essere equilibrato. La tendenza generale è quella di dare troppa importanza alla forza; questa qualità si perde più lentamente della resistenza e non è necessario dedicarle tanto spazio.
E’ invece necessario mantenere buoni livelli di resistenza generale attraverso attività a regime aerobico o anaerobico, alternate a base di corsa per evitare variazioni di peso e un abbassamento della condizione cardiovascolare.

3. La resistenza specifica (potenza)
Non dobbiamo perdere di vista ciò che rappresenta il punto focale di una disciplina sportiva:
la resistenza specifica.
Per quello che concerne la pallavolo è fuori discussione che circa l’80% delle azioni di gioco siano
costituite da salti. Per questo motivo un pallavolista non può rimanere mesi senza saltare.
La resistenza e l’abitudine meccanica al salto saranno necessarie alla ripresa della preparazione.
Il periodo preparatorio non concede lunghi tempi di adattamento. Si deve essere un minimo pronti,
o prima o poi si avranno dei problemi con stop dell’attività.

COME MANTENERE IL SALTO
Il salto può essere eseguito su diverse superfici: dure come un pavimento o soffici come la sabbia.
Durante la stagione indoor la superficie di salto è rigida e favorisce il ritorno elastico; i tendini sono
sottoposti ad uno stressante lavoro.
Il salto sulla sabbia è diverso. La sabbia si deforma sotto il peso del corpo e l’energia elastica viene
in gran parte dispersa: il lavoro tendineo è meno intenso.
Il salto infine può essere eseguito anche in acqua. Durante lo stacco, l’acqua offre una resistenza
isocinetica (la massa da spostare è sempre la stessa per ogni angolo di movimento) e durante la
ricaduta decelera il peso del corpo. In questo caso l’allenamento tendineo è ancora più modesto.

L’ALLENAMENTO TENDINEO
Come già detto, il vero allenamento tendineo necessita di una superficie rigida. L’energia
cinetica del corpo durante la fase di volo, per non essere dispersa e trasformarsi quindi in energia
elastica, non deve incontrare elementi deformabili sul suo cammino. Se volete adattare i vostri
tendini dovete saltare su un pavimento rigido.
Per un pallavolista il mantenimento del salto, anche durante l’estate, rappresenta quindi una
necessità. Anche un beacher dovrebbe, ogni tanto, completare il suo allenamento saltando sul
“duro” per stimolare le componenti elastiche.

SUGGERIMENTO IMPORTANTE
La corsa costituisce un buon allenamento tendineo poiché è presente un allenamento PLIOMETRICO a basso impatto. Inoltre è un’attività simmetrica e favorisce l’equilibrio di forza tra gli arti inferiori.

Ciò premesso è necessaria una attenta valutazione della nostra situazione:
a) scarsa voglia di faticare per mancanza di stimoli immediati
b) scarsa voglia di lavorare con scrupolo sulla tecnica individuale escludendo la fase “ gioco “

E’ importante dunque trovare una formula di equilibrio che consenta un buon lavoro sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico che non sia di peso .

Animato da tali riflessioni che rendo pubbliche, mi accingo a dare il benvenuto a tutti quei pallavolisti che vorranno unirsi a noi e vorranno conoscere il nostro ambiente.