SCELTE DI GIOCO NELLA PALLAVOLO MASCHILE  2

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Sintesi (con alcuni arrangiamenti) tratta dalla tesi di laurea specialistica in “Scienza e tecnica dello sport” del Prof. Vincenzo TARASCIO

IL PALLEGGIATORE

Il palleggiatore rappresenta  l’elemento cardine su cui si basa il sistema offensivo di una squadra, settore determinante ai fini della prestazione. Infatti è il ruolo di collegamento tra la ricezione (o la difesa) e la realizzazione dell’’attacco.

Anche se, ad alto livello, si tende sempre più ad una semplificazione ed omologazione delle scelte tattiche, la difficoltà nel quadro della costruzione del gioco del palleggiatore sta nella gestione delle varie tipologie di alzate da realizzare. Un palleggiatore deve combinare la varietà delle traiettorie, la loro precisione, adattare la loro velocità e la loro altezza a ciascuno degli attaccanti, e restare imprevedibile per quanto possibile per i giocatori a muro avversari. La ricerca di una posizione neutra sotto la palla per tutti i tipi di alzata rende più difficile, per il muro avversario, la lettura delle scelte tattiche.

 

 

Inoltre, nella pallavolo contemporanea si tende, a livello maschile, a sfruttare tutti i nove metri della rete per far muovere i centrali avversari a muro, dotati dal punto di vista delle caratteristiche antropometriche ma non velocissimi, sfruttando passaggi rapidi.

 

 

Il palleggiatore, ai fini della costruzione del gioco, deve far riferimento alla sequenza temporale dei vari tempi di attacco

 

 

  • Si definiscono primi tempi tutti i palloni che sono un metro sopra la rete e vengono colpiti nella fase ascendente della traiettoria (area azzura)
  • Si definiscono secondi tempi tutti i palloni dove il centrale avversario, avendo scelto la tipologia di muro ad opzione sul primo tempo anticipato, non ha la possibilità di risaltare e quindi di murare (area gialla)
  • Tutti quei palloni esterni all’area gialla sono definibili terzi tempi. Qui il centrale avversario, sebbene abbia saltato sul primo tempo, riesce a risaltare e murare (area bianca)

 

E’ ormai prassi diffusa l’utilizzo di una segnaletica universale anche a livello internazionale; anche se molto spesso capita che qualche schema abbia un segnale particolare e una chiamata vocale altrettanto inusuale. Queste le chiamate più diffuse che il palleggiatore utilizza:

  • 1, 2, 7, C, CC, sono le chiamate alle quali rispondono i centrali;
  • 6, 4, super, quick sono gli schemi che interessano l’opposto in prima linea;
  • 3, 5, 9, super, quick sono i segnali per gli attaccanti di posto 4;
  • Pipe, 8, 10, super, quick sono chiamate riservate agli attaccanti di seconda linea

 

Esistono altre tipologie di segnaletiche decisamente molto meno diffuse, ma altrettanto valide che pur basandosi fondamentalmente su una numerazione prestabilita e personale, semplificano il lavoro di chiamata del palleggiatore e creano situazioni di simultaneità d’azione tra i diversi attaccanti.

(Il concetto fondamentale è che con la chiamata di un numero convenzionale,  si possano muovere contemporaneamente anche 4 giocatori).

Quanto detto lo possiamo sintetizzare con i PUNTI RETE approssimativi  per l’attacco, come si evince dalla figura sotto.

 

 PUNTI RETE ATTACCO        

 

                                                

 

Attraverso uno studio del prof. Lobietti, possiamo prendere visione, da un punto di vista statistico, della distribuzione del palleggiatore nel campionato italiano maschile di serie A1.

 DISTRIBUZIONE DEL PALLEGGIATORE

 

 

…/… segue alla prossima puntata