VOLLEY IN VIAGGIO MINI RIFLESSIONI

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Inizia la stagione, la vostra almeno, quella degli allenatori, degli istruttori, degli esperti e dei novizi.

L’immagine sopra rappresenta il cambiamento, il fatto che i bambini sono cambiati e noi dobbiamo cambiare, la usa una federazione, non quella italiana.

Come ogni anno tutti sono pronti, tabelle, cronometro, nuove idee, entusiasmo.

Ed io sono depresso pensando allo spreco di bambini che si affacciano alle palestre e trovano il minivolley.

E’ terribile. Talvolta.

In molti casi intendo, non ho mai frequentato tutte le palestre d’italia, non ho visto mai allenare molti di voi. Ma ho visto abbastanza per restare sconcertato talvolta.

Nessuno si fa delle domande, nessuno si ingegna.

Due quesiti enormi ed esistenziali:          E’ DIVERTENTE? E’ UTILE? 

     

Se dovesse essere solo divertente non sarebbe pallavolo, sarebbe un corso di animazione, un circo animato potreste pensare.

Se dovesse essere solo utile sarebbe un programma ultratecnico da far appisolare anche l’eventuale giovanissima Bosetti di turno. (mi perdoni la famiglia per la citazione ma mi pareva un esempio calzante di bambine ultramotivate)

Quindi? Quindi pensate a Bart, talentuoso, si divertirebbe nella lezione classica di minivolley?

Quindi rispondere alle domande facendosene altre, come può diventare divertente?  Giocando, ovvia risposta, a cosa?  A qualunque cosa, trovando piccoli appigli con la pallavolo, tutti i giochi possono essere riadattati per contenere un briciolo di pallavolo.

Cosa altro è divertente? Muoversi, perchè in casa mamma mi brontola se corro, quindi devo potermi muovere ed esplorare le possibilità di una palestra.

Ma non devo correre perchè non faccio atletica. Quindi non posso correre venti minuti dentro un percorso dove non c’è un pallone.

Che altro è divertente? Schiacciare. Ma non lo sanno fare. Direte voi.

Quindi i bambini a basket che non sanno tirare non tirano a canestro? I giocatori di calcio scarsi non fanno i tiri in porta alla fine?

E’ concorrenza. Sempre.

Rivoluzionate il vostro minivolley… Fatelo….  Distruggete tutto quello che avete sempre pensato.

Il gioco è innegabile. Si possono negare quasi tutte le astrazioni: la giustizia, la bellezza, la verità, la bontà, lo spirito, Dio. Si può negare la serietà. Ma non il gioco.  (Johan Huizinga)

UTILE? COSA È UTILE DAVVERO.

Muoversi e saltare.

Valutare la traiettoria di quella maledetta palla che non so mai dove va mentre sta in aria.

E scegliete pochissimi concetti tecnici. Uno per il palleggio, uno per il bagher e uno per l’attacco. Forse due se siete molto bravi o avete un gruppo con una buona base di capacità motorie.    Quali?

Posso dirvi quali ho scelto io nello scorso anno, poi voi fate le vostre valutazioni

Palleggio: tempistica e posizionamento delle mani. Per tempistica intendo ne troppo presto ne troppo tardi, non correndo a mani in alte tipo fuga da una rapina.

Bagher: chiusura dei gomiti e presa delle mani come momento finale e e non iniziale del bagher.

Da qui sintetico.

Con lanci ed un blocco di palla, perchè non possono fare sintetico a due passaggi troppo complicato.

Esempio: coppie partenza 4 metri, uno schiaccia a terra e corre verso l’esterno, l’altro corre a rete, acchiappa la palla, me la passa ed io schiaccio.

Funziona? Si può fare a 7/8/9 anni.   Tutto il sintetico possibile si può fare se capiscono il meccanismo, se li aiutate a capire dove devono andare, intanto sperimentano traiettorie non frontali della palla, direzioni di entrate ed uscita differenti, intanto giocano sempre con la rete, intanto schiacciano. Non vi sto a dire che dimensioni del campo e della rete vanno proporzionate.

Questo è semplicemente pronti partenza via.

Dite la vostra vi prego, salviamoli dal lavoro analitico a coppie seduti per terra.

Se li mettete al muro da soli non ditemelo, non voglio soffrire cosi.

Bambini giapponesi si allenano a un centro sportivo di sumo a Tokyo, in Giappone.

(Ko Sasaki for The Washington Post)

   

(Matteo Maria Maltinti allenatore)