TIMING E DIFESA (Nell’immagine il neo acquisto Fabio Sarotto in difesa)

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(Grande difesa dei francesi Nicolas Marechal e Jenia Grebennikov)

 

In questi ultimi giorni… la parte pallavolistica del mio cervello continuava a pensare alla difesa.

Una cosa nella quale storicamente in italia non siamo mai stati particolarmente bravi. Perlomeno questa è la mia sensazione da spettatore del livello internazionale.

Ultimamente credo che la Francia per il maschile stia facendo notevoli passi avanti in questo.

Ma questa breve introduzione non porta da nessuna parte, le mie sono semplici riflessioni.

Dunque intanto vediamo di dividere in maniera logica, premettendo che non ho intenzione di affrontare la fase del contatto palla giocatore.

LE COSE DA ANALIZZARE:

posizioni e posture di partenza

prima fase di valutazione e spostamento

seconda fase di spostamento dal tocco di alzata

fase di arresto e preparazione alla difesa vera e propria

Per quanto riguarda le posizioni direi che diamo per scontato che il posto 6 sia arretrato, andando a formare un triangolo più o meno ampio. Qui il primo punto di riflessione, quanto ampio? Credo che innanzitutto dipenda dalla categoria, quindi un’analisi dei punti di caduta dei palloni di primo tempo aiuterebbe ogni allenatore a valutare questo primo dato.

Per quanto riguarda la postura direi che l’importante è trovare quel famoso punto di compromesso fra l’eventuale necessità di spostamento o la possibilità che ci sia immediatamente un intervento difensivo contro pallonetto del palleggiatore avversario o una situazione di primo tempo.

Spesso si denota un’assenza di postura fino al tocco del palleggiatore avversario, questo a mio avviso complica le cose perchè richiede un’aggiunta di tempo che non sempre abbiamo a disposizione.

 

CREDO CHE LA CORRETTA TEMPISTICA SIA, TOCCO DELLA RICEZIONE AVVERSARIA, LEGGERA COMPRESSIONE E POSTURA DIFENSIVA PARTE PRIMA.

Per me tecnicamente piedi allineati verso la palla, paralleli, con attenzione all’orientamento delle spalle, busto non troppo inclinato avanti e braccia libere ma fuori dalla figura del corpo.

Ecco quindi una valutazione interessante da fare sulla cronologia del gioco, in alcune categorie, una ricezione negativa porta all’automatica eliminazione di alcune opzioni di attacco, talvolta anche semplicemente la distanza della palla dalla rete, quindi una distinzione fra + e ++, questo permette a difensori allenati a leggere il gioco di anticipare eventualmente lo spostamento, tagliando fuori per esempio le situazioni di primo tempo avversario.

QUINDI TOCCO DEL PALLEGGIATORE E TRANSIZIONE.

Transizione del giocatore di parallela, del giocatore di diagonale e del giocatore di posto 6.

Il presupposto a mio avviso fondamentale è quello di effettuare la transizione senza variare la distanza fra il terreno ed il bacino, niente ondeggiamenti, si perde aderenza con il terreno, si perde la capacità in alcuni momenti di cambiare direzione, si perde la capacità di interrompere la transizione difensiva passando alla difesa vera e propria in caso di lettura errata della situazione di gioco.

Per quanto riguarda la tipologia ovviamente si parla di passo accosto, incrocio, per gli spostamenti laterali, oppure corsa indietro e shuffle back ( come i tiratori di scherma per capirsi) per lo spostamento indietro.

Quale scegliere è un argomento delicato, ci sono pro e contro.

Credo però che il concetto fondamentale sia rapidità esecutiva e rapporto spalle piedi sempre verso la palla, limitando anche le rotazioni del bacino.

 

Per esprimere parere personale per sono passi laterali per la diagonale, passi della scherma per la parallela, eventualmente un incrocio per il posto 6.

Quello che non condivido ma che talvolta si vede è il posto 6 che arretra. Non ne vedo la necessità e si crea una tempistica in più che potremmo evitare eventualmente scegliendo una distanza dalla rete come partenza iniziale adeguata ( adeguata alla categoria ed al livello intendo)

L’ultima fase è quella dell’arresto. Necessità di piedi paralleli, nessuna eccezione.

Importante è nella fase di arresto non avere nessun passo in più, talvolta soprattutto nel femminile si vedono passi tipo tip/tap l’arresto avviene dopo una serie di aggiustamenti che sono una perdita di tempo. L’importante a mio avviso nella fase di arresto è la componente tecnica nella chiusura degli angoli caviglia, ginocchio, bacino.

Credo per concludere che la questione sia soprattutto di tempistica, partendo dal concetto che non ci deve essere movimento superfluo e qualunque movimento deve mantenere la capacità di cambiare direzione, postura, atteggiamento, perchè l’azione avversaria è sempre in evoluzione.

Da Volley in viaggio

Matteo Maria Maltinti (Allenatore)